In informatica, con il termine “cloud” (letteralmente “nuvola“) si fa riferimento a un insieme di tecnologie per elaborare e archiviare dati in rete, posizionati su un hardware remoto invece che locale, utilizzando applicazioni fruibili tramite internet. Ciò avviene grazie ad una rete globale di server. Grazie al cloud, invece di accedere a file e dati posizionati su un singolo computer, è possibile accedervi online da qualsiasi dispositivo abilitato tramite Internet oppure tramite una connessione di rete privata dedicata: le informazioni saranno così le stesse aggiornate e disponibili ovunque e in ogni momento. L’introduzione del cloud ha un impatto importante sulla produttività aziendale.

 

Cosa s’intende con il termine “Cloud”

Nell’uso comune, con il termine “cloud” si intende “cloud storage” (letteralmente “nuvola di archiviazione“) oppure “cloud computing” (letteralmente “nuvola informativa“).  Nel primo caso, si fa riferimento a servizi di archiviazione dei dati in rete, nel secondo caso all’utilizzo di software in remoto: l’evoluzione dei servizi cloud ha visto nel tempo un aumento dei provider che erogano servizi differenti, dagli spazi di memoria dedicati all’elaborazione di software di diverso tipo.

I dati in cloud non vengono memorizzati sul proprio disco rigido locale, ma sono accessibili da qualsiasi posizione, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento. Ciò avviene grazie ad una rete globale di server, ciascuno con una funzione unica. Il cloud non è quindi un’entità fisica, ma una vasta rete di server remoti dislocati in tutto il mondo e collegati tra loro per funzionare come un unico ecosistema: questi server sono progettati per archiviare e gestire dati, eseguire applicazioni o fornire contenuti o servizi (come ad esempio video in streaming, web mail, software per la produttività dell’ufficio, piattaforme digitali, etc…).

Oggi la tecnologia cloud rende disponibili 3 tipi si servizi: hardware in remoto (IaaS – Infrastructure as a Service), piattaforme software (PaaS – Platform as a Service) o software in remoto (SaaS – Software as a Service).

 

Cosa significa il cloud per le aziende

Per le aziende, l’utilizzo del cloud permette di abbattere molti costi di gestione: non sono più necessari hardware potenti e costosi né software installati localmente (soggetti a frequenti manutenzioni), ma è sufficiente una macchina client in grado di accedere a internet e far funzionare l’applicativo d’accesso alla “nuvola”. Non mancano però alcune perplessità: da un lato i file sono accessibili sempre e dovunque, dall’altro si espongono maggiormente a possibili problemi di sicurezza (soprattutto dei dati sensibili). Rispetto alla tecnologia client-server, inoltre, cambia anche l’approccio al tema della proprietà del dato: i dati gestiti su cloud non sono fisicamente in proprio possesso, e tutto quello che viene lì gestito è disponibile fino a quando si ha la licenza d’uso attiva per l’accesso al sistema, in mancanza della quale eventuali dati vengono cancellati o diventano inaccessibili.

 

Cosa si può fare con il cloud?

In ambito aziendale, l’utilizzo delle tecnologie cloud può essere esteso a ogni processo aziendale digitalizzabile, quale:

  • Archiviazione di dati
  • Condivisione di dati
  • Backup e ripristino dei dati
  • Software on demand o SaaS (ERP, CRM, Calendari condivisi, Project Management Software, etc..)
  • Servizi IaaS o PaaS (ad esempio, macchine virtuali per il test e lo sviluppo software)
  • Sviluppo di siti web dinamici, blog, e-commerce

La scelta del tipo di applicazioni varia da azienda ad azienda, in base alle proprie esigenze. In ogni caso, il servizio sarà accessibile in qualsiasi momento da qualsiasi luogo, senza possederlo fisicamente.