Si definisce “tassonomia” (dal greco: τάξις, tàxis, ordinamento e νόμος, nòmos, norma o regola) un insieme di regole per la nomenclatura e la classificazione degli oggetti ovvero per la loro collocazione in un sistema tassonomico di entità. Per ‘classificazione’ s’intende uno schema tassonomico idoneo a nominare, definire e classificare gli oggetti di osservazione, organizzandoli in gruppi e sottogruppi.

Molte tassonomie sono gerarchie: ad esempio, in matematica si definisce ‘tassonomia’ un gruppo di concetti strutturati ad albero, con a monte un “nodo radice” (categoria) le cui proprietà si applicano a tutti i nodi sottostanti, che costituiscono a loro volta delle sotto-categorie più specifiche e le cui proprietà si estenderanno a successivi sottogruppi, e così via.

La tassonomia come scienza della classificazione nasce nel XVIII secolo nell’ambito delle scienze naturali, per fornire un sistema uniforme di nomenclatura e catalogazione delle piante e degli animali del mondo. In un contesto aziendale, la tassonomia è un schema di classificazione strutturato per la gestione dei contenuti, fondamentale per organizzare e indicizzare le conoscenze (documenti, articoli, libri, video, immagini ecc.) in modo da trovare più facilmente le informazioni che si stanno cercando.

 

Origini della tassonomia

In origine, con il termine tassonomia ci si riferiva alla categorizzazione di organismi. Nacque infatti nel XVIII secolo come scienza di nominare, descrivere e classificare piante, animali e microrganismi. Organizzava le unità tassonomiche note come “taxa” (“taxon” al singolare) che in biologia rappresentavano un gruppo di una o più popolazioni di uno o più organismi visti dai tassonomi per formare un’unità. Una volta riconosciuto come “appartenente”, a ogni taxon viene assegnato un nome scientifico formale strutturato secondo uno schema di codici di nomenclatura, che specifica il nome scientifico corretto per un particolare raggruppamento.

Utilizzando osservazioni morfologiche, comportamentali, genetiche e biochimiche, i tassonomi così identificano, descrivono e organizzano gli organismi in base alla loro diversità biologica. Si stima che negli ultimi 250 anni di ricerca, i tassonomi abbiano nominato circa 1,78 milioni di specie di animali, piante e microrganismi, ma il numero totale di specie è sconosciuto e probabilmente tra 5 e 30 milioni.

 

Tassonomia in ambito business

Nel contesto attuale di società dell’informazione – dove assistiamo ad un esponenziale aumento della mole di dati gestiti – la corretta classificazione delle informazioni in strutture di archiviazione logiche è ciò che rende possibile la ricerca e l’accesso ai contenuti quando necessari, e come tale è un pilastro di una moderna strategia di gestione dei dati.

La tassonomia qui si riferisce al modo in cui le informazioni vengono raggruppate, classificate ed etichettate all’interno di un ambiente informativo condiviso, alla loro struttura generale che prende il nome di architettura dell’informazione (IA Information Architecture).

Laddove coesistono diverse tipologie di dati e di fruitori degli stessi (utenti), la definizione di una corretta struttura di classificazione è determinante per facilitare i processi di gestione, condivisione e ricerca delle informazioni. In ambito informatico, ad esempio, le applicazioni e i siti web con un’architettura informativa ben progettata sono più facilmente comprensibili dagli utenti, quindi più facilmente usabili.

Esisteranno sempre classificazioni differenti sulla base dell’oggetto di osservazione (entità) e della struttura dati migliore a rappresentare il tipo di informazione in esame. Ad esempio, un oggetto “scarpe” può essere organizzato ed etichettato per colore, taglia, stile, stagione o collezione: questa è una tassonomia. Un oggetto “articolo di magazzino” può essere organizzato ed etichettato per posizione, scaffale, peso, etcc… In ambito contabile, la tassonomia XBRL (eXtensible Business Reporting Language) è utilizzata per la redazione di documenti contabili e finanziari.