É meglio creare campagne su Google adwords oppure su Facebook ads?
Dove conviene investire e indirizzare il proprio sforzo pubblicitario?
Scegliere lo strumento di promozione online più adatto alla propria attività è fondamentale: oggi in Italia è possibile utilizzare differenti piattaforme di advertising, dalle più diffuse come Facebook ADS o Google AdWords ad altre community più di nicchia come LinkedIn o Twitter.
Non esiste una piattaforma di advertising in assoluto migliore dell’altra: tutto dipende dal tipo di attività svolto dall’azienda, dagli obiettivi di business e di brand, e spesso la scelta migliore sta nel coordinare campagne multicanale su più piattaforme. Il target di riferimento è determinante per scegliere dove investire.
Google vs Facebook
Oggi le piattaforme digitali che coinvolgono la maggior parte di persone sono Google come motore di ricerca e Facebook come community online.
Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo: piace al 95% degli utenti in Europa e al 75% negli USA. In Italia, la percentuale di utilizzo di Google da parte della popolazione che usa i motori di ricerca si allinea alla media Europea, predominando su tutte le altre piattaforme concorrenti:
- Google 94.05%
- Bing 3.8%
- Yahoo! 1.58%
- Arianna 0.22%
- DuckDuckGo 0.19%
- Baidu 0.04%
(Fonte: StatCounter)
Facebook, sul fronte dei social network, è la community che a giugno 2017 ha raggiunto il maggior numero di utenti iscritti con 2 miliardi di user attivi worldwide; in Italia gli utenti attivi hanno superato i 30 milioni.
Diverse per natura e scopo (Google è un motore di ricerca e Facebook è un social network) si tratta delle piattaforme digitali oggi più diffuse e per questo motivo, per rispondere alla domanda “quali campagne funzionano di più online?“, in questo articolo le analizzeremo mettendole a confronto, per capire quale scegliere per realizzare una campagna di successo.
Campagne Google Adwords e Facebook ads
Per comprendere l’argomento partiamo da alcune premesse, quindi vediamo come le due piattaforme rispondono a domande ed esigenze differenti ed infine quale scegliere in base ai propri obiettivi di business:
Il bisogno del consumatore
I micro-momenti
Perché andiamo su Google
Perché andiamo su Facebook
Campagne Google Adwords e Facebook Ads
Il bisogno del consumatore: quando un utente compra un prodotto/servizio?
Qualsiasi vendita si conclude quando il destinatario di un’offerta commerciale verifica 2 condizioni:
- è in target con l’offerta (ovvero ha bisogno di quel prodotto/servizio)
- si trova nel momento giusto (ovvero ne ha effettivo bisogno ora)
L’advertising online è un mezzo di comunicazione pubblicitario che sottopone ad un certo numero di persone (target) un’offerta commerciale mirata: affinché la campagna abbia successo, le persone devono però trovarsi in uno stato di effettivo bisogno. Se le due condizioni non sono verificate, una campagna non può avere successo, perché i destinatari dell’offerta non sono interessati oppure non ne sono interessati adesso.
Il Marketing dei Micro-momenti secondo Google
Per capire quando un utente è nel momento giusto, vediamo cosa sono i micro-momenti e perché usarli in una stratega di business.
Con il termine micro-momento si definisce quell’ istante in cui decidiamo di agire e\o prendere una decisione in risposta ad un nostro bisogno momentaneo. Le nostre giornate sono piene di micro-momenti: la nostra curiosità viene continuamente stimolata perché vediamo qualcosa che ci piace oppure perché ci viene in mente un’idea nuova, così sentiamo l’impulso di condividere un pensiero o di trovare le informazioni che ci servono. In pratica, ci lasciamo trasportare da un impulso emotivo e – smartphone alla mano – interroghiamo Google oppure pubblichiamo qualcosa sui social network.
Cerchiamo e comunichiamo: da quando abbiamo l’abitudine di vivere praticamente con lo smartphone in mano, in meno di due secondi effettuiamo una nuova ricerca sul web oppure condividiamo una nostra emozione. Si tratta di abitudini e dinamiche che trasformano profondamente il concetto di bisogno del consumatore, che diventa istantaneo e si esaurisce da lì a poco: il bisogno di esprimere un’emozione oppure di avere le risposte immediate per concretizzare un’idea.
Google ha riconosciuto il valore di questi istanti e li ha nominati “Micro-Momenti”:
I-want-to-know ( io voglio sapere)
I-want-to-go ( io voglio andare)
I-want-to-do ( io voglio fare)
I want-to-buy ( io voglio compare)
La ricerca di informazioni, la ricerca di un luogo dove andare, la voglia di fare qualcosa o di acquistare un prodotto: rappresentano i 4 impulsi di base che stimolano ogni consumatore e che frammentano la nostra giornata in continue esperienze di “acquisto” (inteso come acquisto di un prodotto/servizio o acquisto di un’informazione).
(Fonte: ThinkWithGoogle)
Perché andiamo su Google: le intenzioni di ricerca
Un utente va su Google per 4 motivi principali legati ai 4 micro-momenti visti sopra.
“I want to know” genera delle ricerche informazionali finalizzate a soddisfare una curiosità o conoscere qualcosa, comprendere un fenomeno o una tecnologia: si tratta di ricerche che hanno il solo scopo conoscitivo e che rappresentano l’80% delle intenzioni di ricerca.
“I want to go” genera ricerche navigazionali dove l’utente cerca un sito specifico sul quale andare, quindi sta cercando un brand, un’azienda o un prodotto/servizio ben preciso; rappresentano circa il 10% delle intenzioni di ricerca.
“I want to do” e “I want to buy” generano entrambi delle così dette ricerche transazionali che presuppongono un’intenzione di acquisto da parte dell’utente: un posto dove andare, un locale dove prenotare, un prodotto da acquistare … L’utente cerca un sito sul quale compiere una transazione.
In sintesi, un utente va su Google per cercare qualcosa nel momento preciso in cui ne sente il bisogno.
Perché andiamo su Facebook: condivisione esperienziale
Un utente va su Facebook senza uno scopo preciso ma prevalentemente a fini relazionali: per passare del tempo osservando cosa fanno gli altri, per condividere i propri pensieri e le proprie emozioni. Lo stesso vale su linkedin o su twitter, seppure con intenzionalità differenti perchè ogni social ha temi, tendenze e modalità di interazione diverse: nel caso specifico, su Linkedin la relazione è sul piano professionale e i temi trattati sono legati al mondo del lavoro, mentre su twitter esprimo un opinione conversando tramite hashtag su tendenze ed eventi attuali.
Campagne: meglio Google Adwords o Facebook ads?
L’obiettivo e la natura differente delle due piattaforme determina la funzionalità, in una campagna di web marketing, dei due diversi strumenti pubblicitari.
Google è un motore di ricerca: è chiaro che essere presenti su Google nelle prime posizioni significa riuscire quindi ad intercettare le ricerche di utenti che stanno cercando qualcosa perché in quel momento ne hanno bisogno, quindi sono nel momento giusto.
Facebook è un social network dove gli utenti sono profilati per interesse: una sponsorizzazione su facebook, nella maggior parte dei casi, raggiunge persone che potrebbero essere potenzialmente interessate ma che di fatto non hanno espresso un bisogno esplicito. Una facebook ads potrebbe quindi non essere proposta nel momento ideale all’acquisto, ma può innescare lo stimolo iniziale esattamente come un cartellone pubblicitario o una pubblicità su una rivista: può lasciare un ricordo all’utente, stimolarlo o portarlo a visitare il sito. Può capitare di intercettare un utente predisposto all’acquisto, ma è molto più probabile che l’azione pubblicitaria punti alla brand awareness più alla vendita pura.
Campagne di web marketing: che strategia adottare?
Google e Facebook sono due piattaforme legate a bisogni diversi e hanno strumenti di advertising impostati in modo differente: la scelta di investire su una o l’altra piattaforma dipende quindi da obiettivi e budget.
Spesso le due tipologie di campagne vengono coordinate in una strategia di marketing aziendale integrata per individuare e influenzare i micro-momenti che caratterizzano continuamente le giornate dei consumatori: per le aziende questo significa imparare a cogliere questi istanti ed essere presenti durante i momenti di attenzione delle persone per trasformarli in valore.
E tu, sei presente quando un tuo (potenziale) cliente ha bisogno di te?
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